Il Parlamento Europeo ha discusso e approvato una direttiva che punta a limitare l’inquinamento edilizio in Europa entro il 2033.
La decisione si inserisce nell’ottica del più ampio piano per raggiungere le emissioni 0 entro il 2050.
Innanzi tutto, è bene ricordare che le direttive europee non sono direttamente vincolanti: esse producono infatti diritti ed obblighi che gli stati membri devono far osservare, ma hanno un’applicabilità mediata attraverso i provvedimenti che gli stati membri intenderanno adottare.
Conseguentemente, ogni Stato membro dell’Unione si impegnerà a stilare un piano di ristrutturazione ed efficientamento energetico degli edifici più vecchi presenti sul proprio territorio.
L’obiettivo degli interventi è di far rientrare il maggior numero possibile di abitazioni di cittadini e cittadine almeno nella classe energetica D.
Devono raggiungere infatti un adeguamento energetico entro il 2033:
• Abitazioni private
• Stabilimenti produttivi
• Uffici
• Altri luoghi pubblici, ad esempio palestre e scuole
Si stima che sul nostro territorio circa 11 milioni di abitazioni, cioè il 74% del patrimonio immobiliare italiano, necessita dell’adeguamento energetico perché ha una classe energetica inferiore alla D.
La normativa UE ha previsto delle eccezioni all’adeguamento energetico.
Sono esclusi:
• Palazzi storici protetti dalla Soprintendenza
• Seconde case per le vacanze, ovvero case abitate per meno di 4 mesi all’anno
• Edifici di culto religioso
Ma entro quando ciascun paese membro dovrà rendere, mediante provvedimenti legislativi nazionali, efficace la direttiva, indicando modalità, tempistiche, eventuali bonus, incentivi e sanzioni affinché i privati possano adeguare i propri immobili ai nuovi standard europei?
Una data cruciale è il 29 maggio 2026, entro la quale gli Stati membri devono elaborare un Piano nazionale di ristrutturazione per garantire che il parco immobiliare, sia pubblico che privato, raggiunga la “decarbonizzazione” entro il 2050, trasformando gli edifici esistenti in veri e propri modelli di Casa Green a zero emissioni.
All’interno di questo piano nazionale dovranno essere previsti:
• Incentivi e finanziamenti per coprire i lavori
• Sovvenzioni per chi decide di riqualificare la propria casa
• Aiuti economici per le famiglie in difficoltà
Da ultimo, si ricorda quali sono gli strumenti per ottenere un miglioramento della classe energetica:
• Cappotto termico
• Sistemi di schermatura solare
• Impianti per la climatizzazione
• Pannelli solari
• Caldaie
• Sostituzione infissi
In attesa che l’Italia, entro la data predetta (29 maggio 2026) emani i provvedimenti legislativi più corretti onde recepire la direttiva europea, si consiglia ugualmente, per gli edifici che già necessitino di lavori urgenti, di iniziare a porre in essere le iniziative necessarie, avvalendosi dei bonus fiscali oggi a disposizione, onde raggiungere la classe energetica necessaria anzitempo.